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Quante volte un abito ha cambiato il modo in cui ci sentiamo, rendendoci più sicuri, forti, pronti a tutto? Il concetto di Power Suit incarna proprio questo: l’idea che attraverso l’abbigliamento possiamo esprimere non solo chi siamo, ma anche chi vogliamo diventare.


Origini e Icone del Power Suit

Nato tra gli anni ’70 e ’80, questo stile, con la sua estetica strutturata e decisa, ha permesso alle donne di avvicinarsi al potere, sfidando i codici di un guardaroba spesso limitante.

Si riferisce a un abbigliamento formale e strutturato indossato dalle donne, ispirato al classico completo maschile. È spesso composto da una giacca con spalle ampie e definite, una camicia o una blusa, e pantaloni sartoriali (oppure una gonna, ma dal taglio rigoroso).


L’idea di fondo è che il Power Suit trasmette autorità, professionalità e fiducia in sé. All’inizio, l’intenzione era creare una parità visiva tra uomini e donne nel mondo lavorativo, dove gli uomini dominavano. Le donne che indossavano completi ispirati a quelli maschili volevano inserirsi in ambienti spesso dominati da figure maschili, mostrandosi sicure e influenti. Icone come Margaret Thatcher o Joan Collins in Dynasty ne hanno fatto un simbolo di empowerment.


L’Evoluzione del Power Suit: Dall’Ufficio alla Sfera Personale

Oggi, il Power Suit è più fluido. Non si limita più all’ambiente lavorativo ma è diventato anche un simbolo di stile e di femminilità forte e indipendente. Molti designer lo reinterpretano con tessuti, tagli e dettagli più morbidi, o colori audaci, per adattarlo a una donna che può essere sia autorevole che creativa.


Il Power Suit, in una lettura filosofica, può essere interpretato come una manifestazione della relazione tra corpo, potere e identità. In quanto abbigliamento, è più di un insieme di tessuti e tagli: diventa un simbolo che trascende l’aspetto estetico per entrare nel campo dell’etica e della costruzione del sé.


Ridefinire il Potere: Appropriazione e Trasformazione

Il completo maschile, portato da una donna, si configura come un atto di appropriazione di simboli culturali tradizionalmente legati al potere maschile.

Nella sua essenza, il Power Suit è una sfida ai ruoli di genere codificati, che definiscono il potere e l’autorità come attributi maschili. Nell’indossarlo, la donna non cerca soltanto di partecipare a una sfera di potere che le è stata storicamente negata, ma di ridefinirla.

C’è una componente sartoriale che rappresenta una corazza: il vestito diventa armatura, che richiama concetti di protezione e forza, come se il corpo della donna si trasformasse in un veicolo di autorità e resistenza contro le strutture patriarcali.

Ma allo stesso tempo, questo gesto non è meramente mimetico. Indossando il completo, la donna non imita l’uomo, bensì riconfigura il simbolo di potere per affermare una nuova identità femminile: una fusione tra forza e vulnerabilità, eleganza e impatto, autorità e fluidità.


Il Power Suit parla della capacità dell’individuo di modificare le regole della rappresentazione sociale, facendo della propria immagine un campo di sperimentazione di potere, autonomia e autoaffermazione. Non è solo un mezzo per essere prese sul serio, ma un veicolo per esplorare come i confini tra maschile e femminile possono essere dilatati e trasformati, andando oltre le dicotomie tradizionali.



Il Power Suit Oggi: Le Nuove Soggettività

Oggi il Power Suit diventa una riflessione sulla performatività del potere: l’abbigliamento come linguaggio, come segno che modifica le relazioni di forza e afferma nuove soggettività.

La struttura del Power Suit, con le sue spalle decise e le linee pulite, diventa un elemento di affermazione di sé, non solo in termini di apparenza ma come atto intenzionale di auto-rappresentazione. Nelle recenti sfilate Fall/Winter '26, per esempio, Bottega Veneta ha ripensato il completo in chiave contemporanea, scegliendo materiali morbidi e forme oversize che suggeriscono una nuova idea di forza: non rigida e aggressiva, ma rilassata, autentica, come a dire che l’autorevolezza non necessita di imposizione e introducendo il pantalone con una sola gamba, segno volontà anticonvenzionale.


Loewe, d’altra parte, ha inserito elementi decostruiti sempre nel pantalone esagerando nel volume e portando un’estrema morbidezza. Saint Laurent, poi, gioca con silhouette che esaltano la femminilità e al contempo richiamano l’iconografia del completo maschile, perfetto con doppio petto, camicia e cravatta, trasmettendo un segnale inequivocabile.

In questo modo, ogni maison propone un proprio dialogo con il concetto di potere, dimostrando come il Power Suit non sia solo un capo, ma un manifesto che ridefinisce le relazioni di forza, dando voce alle nuove soggettività e al potere dell’espressione individuale.


In questo senso, il Power Suit viene percepito quasi come un capo funzionale, ma con una valenza simbolica che va oltre l’occasione d’uso. Viene reinterpretato come uno degli strumenti a disposizione per esprimere la complessità dell’identità femminile. Questo, tra l’altro, rispecchia anche la fluidità dei ruoli sociali odierni: si può essere potenti e femminili, sensuali e autorevoli, senza che queste dimensioni siano in conflitto tra loro.


Power Suit e disegno tessile

"In questo percorso, ho immaginato come l’idea di Power Suit potrebbe evolversi grazie all’utilizzo di stampe e disegni sui tessuti, pensati per arricchire il concetto senza tradirne l’essenza. L’obiettivo è andare oltre la semplicità di un capo basic, conferendogli personalità e coerenza stilistica. Le stampe diventano così parte integrante dell’abito, aggiungendo profondità e carattere, senza compromettere l’eleganza e la forza che definiscono il Power Suit."




Disegni per tessuti MB Textile Prints and Colours @ 2024 All right reserved.

Illustrazioni @2024 Monica Bonzano


"The images used in this article are for descriptive and cultural purposes only; they are not used for commercial gain but to share an excellent aesthetic in respect of those who hold their intellectual property rights. If, in any way, the presence of certain images is deemed inappropriate, please send a message to info@mb-textileprints.com, and they will be promptly removed."

 




 











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"In questo articolo voglio parlare dei disegni tessili che hanno catturato la mia attenzione durante le sfilate della stagione Primavera/Estate 2025. Ho selezionato i miei preferiti, valutandoli con l'occhio critico di una designer tessile.

Dal mio punto di vista, quello di un disegnatore, ciò che conta di più è la capacità di innovare attraverso le stampe.

A seguire, considero il valore artistico, l'abilità tecnica nella realizzazione, l'impatto visivo complessivo e, infine, il modo in cui il disegno contribuisce a narrare una storia coerente all'interno della collezione."

 

In  un panorama dominato da moderazione e prudenza alcuni brand continuano a proporre, disegni stampati dimostrano che la vera profondità di una collezione si costruisce attraverso la stratificazione visiva. Analizzare queste collezioni significa decodificare un linguaggio  in evoluzione che parla dei nostri tempi complessi e delle nostre identità multiformi.

Le stampe offrono una dimensione narrativa in grado di esprimere non solo estetica, ma anche identità, emozioni e cultura.


Dries Van Noten, Lemaire, e Louis Vuitton, mostrano una tendenza verso una sofisticazione del concetto di "moderno", in cui la stampa diventa un veicolo per trasmettere un linguaggio visuale evoluto, quasi astratto, ma ricco di significati.

Queste stampe si allontanano dai temi puramente decorativi e accolgono un approccio più concettuale, in cui lo studio e l'intenzione del designer emergono chiaramente.

Osserviamo soggetti che mescolano elementi naturali, pennellate astratte e strutture geometriche, con un forte richiamo al mondo dell'arte e della pittura contemporanea.

L'uso delle forme è dinamico, capace di trasmettere un senso di movimento e complessità, evitando tuttavia di sovraccaricare l'occhio: la modernità qui si esprime con equilibrio tra innovazione e compostezza.


Dries Van Noten, con le sue tinte calde, spezzate da tocchi di viola e rosa, suggerisce un contrasto che amplifica il dramma visivo e crea una tensione emotiva.

Lemaire, invece, sceglie toni più calmi e neutri, bilanciati da linee sottili che richiamano uno studio architettonico, quasi matematico, dell'abbigliamento.



Louis Vuitton, con le sue tonalità metalliche e scure, richiama un'atmosfera più oscura e surreale, dove la stampa sembra dialogare con un paesaggio onirico, proiettando chi la indossa in una dimensione oltre il tempo.

Questi disegni rappresentano una volontà di elevare il concetto di stampa oltre il semplice ornamento. Diventano narrazioni visive complesse, che richiedono un'interpretazione. Non sono immediatamente comprensibili come i fiori della tradizione primavera-estate, ma offrono una profondità concettuale che spinge verso una modernità più intellettuale e studiata.


Le stampe di Chloé per la collezione primavera/estate 2025 reinterpretano in chiave moderna motivi floreali tradizionali.

I disegni richiamano un'estetica classica, ma vengono ripensati con un approccio più astratto e leggero. La palette cromatica spazia da tonalità naturali e delicate come l’avorio, il rosa cipria e l’azzurro polvere, con accenti di terracotta e senape, che conferiscono un tocco contemporaneo.

Le linee sono morbide, quasi pittoriche, creando un’atmosfera romantica, rivelando un sapiente equilibrio tra passato e presente.


Le stampe di Jil Sander per la primavera/estate 2025 presentano motivi floreali che affondano le radici nella tradizione, ma con un tipico approccio intellettuale.

I disegni floreali sono essenziali, mantenendo la delicatezza e l’eleganza tipica dei pattern classici, ma sviluppati con una palette cromatica calda con variazioni di colore in tono. L’uso delle tonalità è misurato, con l’obiettivo di trasmettere una sensazione di pulizia visiva e di leggerezza. Queste stampe evocano un senso di naturalezza, senza rinunciare alla modernità, giocando sul confine tra semplicità e sofisticazione. La scelta di Jil Sander di abbracciare motivi floreali tradizionali forse riflette una volontà di dialogare con la tradizione pur mantenendo l'identità minimalista che li contraddistingue.


Loewe riesce a fondere tradizione e avanguardia con grande maestria. Le stampe, fortemente influenzate dall’artigianato classico, vengono rielaborate con un'energia nuova, complici anche i volumi degli abiti.

Questa reinterpretazione di motivi storici attraverso una lente moderna porta a un'esperienza visiva innovativa, dove il rispetto per il passato si intreccia con la ricerca del nuovo.


Valentino ha rivisitato lo spirito floreale dei primi anni '80, giocando su stampe vivaci e complesse, con un uso audace di colori saturi.

Questi motivi floreali, ampiamente riconoscibili, riportano un senso di nostalgia, pur rimanendo moderni nella loro composizione e nel modo in cui si mescolano ai tagli sartoriali. C'è una celebrazione del colore, dove le tonalità brillanti come rosso, viola e giallo si scontrano e si esaltano a vicenda, creando un impatto visivo forte e immersivo.


Saint Laurent ha abbracciato micro fantasie ispirate alla cravatteria, con una palette dominata da ocra saturi e toni intensi di pavone.

Queste stampe richiamano una raffinatezza lussuosa, dove l'attenzione al dettaglio diventa protagonista. I motivi geometrici piccoli e ripetuti, quasi ipnotici, esprimono un lusso discreto e raffinato, ma con una ricchezza di colore che parla di sensualità profonda.


Miu Miu guarda agli anni '60, reinterpretando le tipiche fantasie wall paper.

Le stampe hanno un fascino vintage, ma il loro uso su capi spalla le rende più attuali. I motivi giocano con contrasti tra colori neutri e tonalità più accese, mescolando semplicità grafica e dettagli decorativi per un effetto essenziale ma ironico.


Con Erdem, MSGM e Zomer entriamo in un universo completamente diverso, dominato da colori vivaci e brillanti, stampe astratte e l'uso di effetti 'free brush'.



I fiori sono stilizzati e conferiscono ai tessuti un'energia fresca e spontanea, che gioca con forme libere e pennellate decise. In questo gruppo di stampe si percepisce una forte volontà di giocare con colori vivaci e brillanti, con in soggetti che incarnano alla perfezione un'estetica estiva frizzante. Queste stampe divertenti non sono destinate a tutti, ma si rivelano perfette per chi cerca una dimensione solare ed estiva.

I disegni presentano fiori che sembrano dipinti a mano, con un approccio molto libero e non realistico. I colori sono distribuiti in modo sfumato e spontaneo, quasi come se i fiori fossero immersi in un paesaggio espressionista.


Per la stagione Spring/Summer '25, queste stampe rappresentano i miei lavori preferiti, scelti per la loro abilità tecnica, la qualità del disegno, il contenuto artistico e il loro approccio contemporaneo.

Guardando al futuro, spero che per la prossima Fall/Winter ci siano proposte altrettanto interessanti. Come sempre, suggerisco di non limitarsi a considerare i disegni applicati al tessuto come esclusivi di una stagione: un buon pattern può trovare nuove interpretazioni e utilizzi in qualsiasi contesto.


Testo e composizione ©MB Textile Prints and Colours. Immagini Vogue Runway.



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Gli anni Sessanta, con il loro spirito rivoluzionario e l'esplosione della cultura pop, sono il fulcro di questo immaginario. L'epoca dei wallpaper psichedelici e delle eccentricità dandy londinesi si mescola con riferimenti al barocco, mentre icone come Brian Jones, Mick Jagger e George Harrison incarnano una fusione di stile vittoriano e libertà creativa.



I miei disegni per tessuti rendono omaggio a questo mix unico, dove il classico si fonde con lo spirito ribelle e anticonformista del movimento glam rock, simboleggiato da figure come Ziggy Stardust.



Anche il film "Austin Powers" con il suo ironico richiamo alla moda e alla cultura del tempo, è un riferimento chiave per interpretare la leggerezza , l’anticonformismo e l’esagerazione di quei momenti.

Le forme, ispirate da soggetti ornamentali classici, si fondono con una reinterpretazione moderna del barocco, semplificato in linee fluide. La complessità del barocco viene riletta in un linguaggio essenziale, dove curve sinuose si incontrano con geometrie precise.


Questa sintesi crea una tensione dinamica tra rigore e fluidità, riflettendo perfettamente lo spirito degli anni Sessanta, un'epoca in cui il passato veniva celebrato, ma anche sovvertito, in una visione nuova e audace del design.

Il  colore ha una voce propria ma partecipa a un dialogo visivo coerente, creando una sinfonia cromatica che mescola audacia e classicità.  Il marrone caldo offre una base terrosa e rassicurante. Questa tonalità dialoga con l'ocra, un colore vibrante e solare. Insieme, queste due tonalità costruiscono una solida cornice di calore ed eccentricità.


Il viola-blu porta con sé un tocco di mistero e profondità, rappresenta l'anima più intima, una nota poetica che invita a guardare oltre la superficie, verso una dimensione più profonda.



L'oro emerge come elemento di lusso e stravaganza, diventa il filo conduttore che unisce le altre tonalità, esaltandole e facendole brillare. La sua presenza illumina, creando punti di luce che catturano lo sguardo e aggiungono un senso di ironica regalità.


Una dichiarazione di libertà e individualità che sfida le convenzioni. L'incontro tra le forme barocche e l'eccentricità degli anni Sessanta rappresenta un dialogo vivo tra maschile e femminile, dove curve morbide e geometrie decise si fondono in un gioco fluido di opposti. Questa fusione non è solo estetica, ma incarna lo spirito di contestazione di una generazione che anche attraverso gli abiti ha voluto dichiarare il proprio dissenso verso la società conservatrice.


Musicisti, artisti e icone del periodo hanno usato l'eccentricità come mezzo per esprimersi in modo radicale e autentico, rompendo gli schemi e celebrando l'individualità.



In ogni disegno si percepisce il desiderio di sperimentare e di affermare la propria identità, libera da ogni limite di genere o norma sociale. È un omaggio alla controcultura giovanile, dove l'estetica divenne una forma di resistenza e di rivoluzione.






Immagini: Disegni per tessuti MB Textile Prints and Colours ©2024 All right reserved. Illustrazioni Monica Bonzano ©2024.

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